caregiver

Cosa si intende quando si parla di indennità di accompagnamento e, soprattutto, a chi spetta questo aiuto?

Per prima cosa è necessario chiarire che l’indennità di accompagnamento, conosciuta anche con il nome di assegno di accompagnamento, è una misura che lo Stato Italiano eroga, tramite l’INPS, come aiuto per coloro che risultano invalidi totali e/o che non sono in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore.

Nel caso dell’assegno di accompagnamento si parla di persone invalide al 100%, ovvero di quegli individui che, oltre a non poter deambulare in maniera autonoma, non riescono a svolgere la maggior parte delle azioni quotidiane senza l’aiuto di un’altra persona.

L’assegno di accompagnamento è un aiuto economico per chi si occupa di dare sostegno attivo alla persona colpita da invalidità, ovvero il caregiver, ma che permette al soggetto invalido, se non fosse presente la figura del caregiver, di ricevere la giusta assistenza da servizi esterni.

Ma da chi può essere richiesto l’assegno di accompagnamento e quali sono i requisiti necessari? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Chi può richiedere l’indennità di accompagnamento

L’assegno di accompagnamento è un aiuto che spetta agli anziani e ai disabili a cui viene accertata una inabilità totale, ovvero del 100%.

I disabili totali, come detto, non sono in grado di muoversi autonomamente e necessitano di un accompagnatore, chiamato con il nome di caregiver, che li aiuti a svolgere le attività quotidiane.

Può succedere che lo Stato, dopo che sia stata riconosciuta l’invalidità del 100% al soggetto richiedente, non versi l’indennità di accompagnamento nelle tasche dell’interessato per una serie di motivi.

Se questo accade, clicca qui per chiedere, a un team di legali, come fare per richiedere eventuali rimborsi e risarcimenti.

La disabilità al 100% non riguarda solo la condizione fisica dell’interessato, ma anche quella psichica.

Possono richiedere l’accompagnamento anche i malati oncologici che si sottopongono a cure di chemioterapia, ma sempre a patto che venga riconosciuta l’invalidità totale a causa della malattia.

La domanda di richiesta di assegno di accompagnamento può essere fatta da tutti i cittadini italiani, ma anche dagli stranieri comunitari ed extracomunitari che dimostrano di essere residenti stabilmente in Italia, attraverso l’iscrizione all’anagrafe del comune di residenza o al possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno.

Indennità di accompagnamento: cosa serve per ottenerla

Ma quali sono i requisiti ulteriori che servono per poter richiedere l’assegno di accompagnamento?

I richiedenti che hanno un’età compresa tra i 18 e i 65 anni devono essere in possesso di una certificazione che provi la loro invalidità totale o permanente.

Per i minorenni e gli anziani con un’età maggiore ai 65 anni, è sufficiente presentare il verbale, redatto nel momento della visita medica, nel quale è specificato che il soggetto non è in grado di deambulare autonomamente e/o di svolgere da solo tutta una serie di attività.

Non possono presentare richiesta di indennità di accompagnamento coloro che sono ricoverati presso strutture il cui pagamento sia a carico di Enti pubblici o dello Stato.