Sostenibilità ambientale: la nuova parola d’ordine dei modelli di business aziendali

La funzione logistica è un fattore strategico per lo sviluppo sostenibile delle aziende, che consente di migliorare l’immagine del marchio, aumentare la fedeltà dei clienti e ridurre i costi.

Le aziende sono sempre più consapevoli della necessità di integrare la sostenibilità nel loro modello di business e la sostenibilità ambientale è un fattore sempre più importante nel processo decisionale aziendale.
Sono infatti necessari riferimenti chiari e strumenti pratici di supporto per renderla una pratica quotidiana, e una gestione ottimale della supply chain può portare a un duplice risultato: ottimizzare i processi aziendali e diventare un azienda sostenibile.

Per far questo è nato il concetto di logistica collaborativa, un nuovo modo di vedere la gestione dei trasporti attraverso la condivisione di infrastrutture e processi, diminuendo così rischi e costi. Se vuoi saperne di più sull’argomento leggi qui, sul sito di Wenda.

I consumatori sonoquindi sempre più sensibili alle questioni ambientali anche nelle decisioni di acquisto e le normative per il calcolo dell’impronta di carbonio sono via via sempre più stringenti. La Commissione Europea si è posta l’obiettivo di ridurre del 60% le emissioni del settore dei trasporti e di realizzare un trasferimento modale dal classico trasporto su strada a vie alternative come la ferrovia. L’obiettivo è raggiungere almeno il 30% entro il 2030 ed il 50% entro il 2050 di trasporto non più su gomma (camion, per intenderci).

La logistica può quindi svolgere un ruolo strategico nell’affrontare queste nuove sfide e diventare promotrice di una cultura aziendale orientata alla sostenibilità, a patto di essere supportati dalla struttura aziendale.

Per far questo è quindi necessario dotarsi di tutti gli strumenti necessari allo scopo, a partire da software o piattaforme studiate appositamente per la gestione della supply chain.

Definizione di Green Supply Chain

Una catena logistica sostenibile è essenziale per creare valore ed essere competitivi, non basta ridurre i costi, aumentare la produttività o migliorare il servizio ai clienti. Una catena logistica sostenibile deve anche essere redditizia a lungo termine e generare valore per tutti gli attori coinvolti (clienti, dipendenti, fornitori e società).

Il concetto di Green Supply Chain è quindi un modo per gestire la catena logistica da un punto di vista sostenibile, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto ambientale aumentando al contempo la produttività e la redditività.

La green supply chain non è una novità, ma ha acquisito importanza negli ultimi anni a causa della crescente preoccupazione per il cambiamento climatico e le sue conseguenze sul nostro pianeta. Rappresenta un’opportunità per le aziende di migliorare le proprie prestazioni, creare valore e aumentare la propria competitività.

Un altro fattore importante è la crescita esponenziale degli e-commerce (vuoi aprirne uno? leggi qui per approfondire), con conseguente aumento di traffico dovuto alle spedizioni veloci dei pacchi destinati agli utenti. Non sempre questa velocità si sposa con la sostenibilità, perché se la logistica non tiene conto dei viaggi a vuoto sprechiamo risorse ed inquiniamo di più.

Consiste in un concetto che consente alle aziende di ottimizzare le proprie catene di fornitura tenendo conto di aspetti ambientali quali la produzione di rifiuti, il consumo di energia, la riduzione delle emissioni e altro ancora. Inoltre, coinvolge tutti gli attori coinvolti nel processo: fornitori, clienti e tutte le aziende coinvolte nei processi produttivi lungo l’intera catena di fornitura.

Logistica e green supply chain

L’idea di logistica sostenibile è sempre più diffusa, i mercati globali hanno ampliato le dimensioni delle catene di approvvigionamento (supply chain) ramificando i nodi della catena di approvvigionamento in tutto il mondo.

Se pochi decenni fa la produzione di qualsiasi cosa era tutta “locale”, oggi un processo di produzione può estendersi a più paesi sparsi nel mondo, ed anche la distribuzione può estendersi praticamente ovunque.

L’impatto di questi processi sull’ambiente è per significativo, e per questo motivo le aziende utilizzano lo standard ISO 14067 2018 come riferimento per il monitoraggio delle proprie emissioni di CO2.
Questo standard quantifica le emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita di un prodotto e la crescente consapevolezza delle aziende logistiche e la presenza di standard di riferimento per il monitoraggio delle emissioni rende possibili azioni di miglioramento.

Il settore della supply chain è da anni attento ai temi della sostenibilità, perché ha capito che la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti è una parte essenziale del proprio modello di business.
Molte aziende hanno già apportato modifiche alle loro pratiche di gestione della catena di fornitura per ridurre le emissioni di carbonio, incoraggiare la partecipazione dei dipendenti ai programmi di riciclaggio, migliorare i tassi di riciclaggio, ridurre i rifiuti o utilizzare energie rinnovabili come l’energia eolica o solare, ove possibile.

Alcune aziende stanno addirittura dando un contributo significativo alla società, investendo in progetti che proteggono le risorse naturali o contribuiscono allo sviluppo sociale (CSR).

Esempio pratico: guidare con il piede leggero

Le catene di approvvigionamento verdi stanno diventando sempre più importanti per le aziende. Non è più sufficiente essere neutrali rispetto alle emissioni di anidride carbonica, le aziende devono ridurre la loro impronta ambientale.

La catena di fornitura verde è un concetto che esiste già da tempo, l’idea alla base è che le aziende di logistica non devono concentrarsi solo sulla riduzione dell’impronta di carbonio delle proprie operazioni, ma anche della rete di trasporto di cui fanno parte.

Ciò significa che gli operatori logistici dovrebbero prendere in considerazione tutte le emissioni prodotte dai loro fornitori e clienti quando calcolano la propria impronta di carbonio. Se un’azienda utilizza camion con un elevato consumo di carburante, avrà un impatto sulle proprie emissioni.

Lo stesso vale per altre modalità di trasporto, come aerei e navi. Se si utilizzano vettori che hanno una flotta inefficiente, la propria impronta di carbonio aumenterà in modo significativo.

La buona notizia è che gli operatori logistici possono ridurre la loro impronta ambientale attraverso pochi accorgimenti:

  • Ridurre il consumo di carburante istruendo chi guida ad una guida parsimoniosa
  • Evitare di percorre lunghe distanze a vuoto
  • Utilizzare veicoli meno inquinanti
  • Tenere i mezzi sempre in ordine, ad esempio con pneumatici sempre in ordine.