rischio epatite c

Infezione del fegato, trasmessa dall’Hcv, l’Epatite C, anche se può rivelarsi in forma lieve, a volte presenta forme patologiche parecchio gravi. Vediamo come avviene il contagio e come si manifesta.

Come avviene il contagio dell’Epatite C?

A trasmettere l’Epatite C è l’Hcv, è il virus che si trova nel sangue e nei liquidi biologici e il contagio avviene tramite il loro contatto diretto. Può avvenire per via ematica, condividendo siringhe con aghi infetti oppure attraverso l’iniezione di droghe e sostanze stupefacenti in endovena. Piuttosto diffusa, quindi, tra i tossicodipendenti, è importante utilizzare strumenti monouso oppure personali.

Frequenti sono anche i contagi tramite donazioni di sangue. Il donatore non deve avere nessun tipo di infezione in corso. In caso contrario, egli è destituito dalla donazione fino alla completa guarigione e per un periodo successibile variabile in base alla sua patologia. Basti pensare che per un’influenza la sospensione è fino a quattordici giorni dopo la cessazione dei sintomi.

Da evidenziare che, anche se il sangue viene donato nel periodo di incubazione delle malattia, potrebbe essere a rischio di trasmissibilità. In tale eventualità, quando il donatore nei giorni successivi alla donazione avverta i sintomi di una qualsiasi malattia infettiva, è assolutamente indispensabile avvisare l’autorità sanitaria.

Soltanto tramite un adeguato comportamento volto alla tutela della salute altrui, si potrà evitare l’utilizzo dell’unità di sangue donata, prevenendo la trasmissione di eventuali infezioni. Nel caso di trasfusione effettuata, si procederà con il monitoraggio del paziente ricevente, mettendo in atto ogni misura volta a contrastare l’evoluzione della malattia.

I pazienti trapiantati corrono rischi?

Discorso quasi simile è da riferire anche al trapianto di fegato che, se proveniente da paziente infetto, potrebbe dare origini a rischi per la salute di grado piuttosto elevato.

Nel caso in cui rientraste nella categoria di pazienti che hanno avuto un trapianto d’organo o una trasfusione di sangue, il virus potreste averlo contratto in ospedale: per farvi assistere legalmente rivolgetevi alla sezione contatti del sito gestionecreditipubblici.it e otterrete assistenza legale qualificata nel settore della P.A.

Possibili, anche se inusuali, sono anche le infezioni tramite attrezzature mediche o strumenti estetici non sterilizzati. Per questo è importante pretendere la sterilizzazione con presidi idonei negli studi dove vengono eseguiti tatuaggi oppure piercing e negli ambulatori medici per agopuntura. Da evitare nella maniera più assoluta la condivisione di spazzolini da denti, rasoi e forbicine per le unghie. In casi molto rari, infine, l’Epatite C potrebbe essere trasmessa durante il parto, dalla madre al figlio.

Dall’incubazione alla manifestazione dell’Epatite C

Quando il virus penetra nel fegato, ne attacca le cellule, causandone il disfacimento. La sintomatologia dell’Epatite C non compare tempestivamente poichè i tempi dell’incubazione del virus sono piuttosto lunghi. Generalmente si manifesta tra le cinque e le dieci settimane dal contagio, con intervalli anche che possono variare da due settimane e fino a sei mesi.

Non sempre sintomatica, sopratutto nelle fasi iniziale, l’infezione si può manifestare con vomito, nausea, inappetenza, dolori articolari e muscolari oppure ittero. Può anche essere asintomatica ed è visibile clinicamente tramite l’esame delle transaminasi del sangue. Molto spesso le persone si accorgono della malattia addirittura dopo decenni dal contagio, quando ormai il fegato è danneggiato irrimediabilmente.

Approfondimenti di salute in questo sito facendo clic qui.