visura protesti

I protesti sono una grande preoccupazione, soprattutto per chi lavora emettendo e ricevendo assegni. Se sei qui, su questa nostra pagina, probabilmente è perchè hai bisogno di fare chiarezza in merito.

Hai scoperto di avere il bisogno di una visura protesti, ma vorresti capire di che tipologia di documento si tratta. Sei anche preoccupato perchè probabilmente dovrai fare ore di fila negli uffici, ebbene, possiamo rassicurarti su questo, non sarà necessario.

Cos’è un protesto?

Quando si parla di protesto ci si riferisce a un provvedimento che viene disciplinato dagli artt. 51- 73 del Regio Decreto n. 1669 del 1933 per quello che riguarda le cambiali e gli artt. 45 – 65 del Regio Decreto n.1736 del 1933 in merito all’assegno. In generale è possibile affermare che si verifica il protesto nel momento in cui viene emesso un titolo di credito il cui debito, non viene poi onorato.

Un atto pubblico con il quale interviene l’Ufficiale Giudiziario il quale consta la mancata accettazione o pagamento di una cambiale, assegno o vaglia. Ci sono poi fattispecie differenti a riguardo, ad esempio per una cambiale a vista il protesto può essere effettuato entro 1 anno dalla sua emissione, invece, se ha una data di scadenza certa, entro e non oltre i 2 giorni.

Un provvedimento che viene immediatamente trasmesso al presidente della Camera di Commercio per l’iscrizione all’Elenco Ufficiale dei Protesti. Insomma, in linea di massima si sa bene quando si è vittima di un protesto, ma la visura aiuta a capirne la data di iscrizione a registro, la scadenza e se il creditore ha fatto o meno rivalere il suo diritto ad ottenere il denaro.

In genere la visura si può richiedere recandosi alla Camera di Commercio della propria zona ovvero rivolgendosi ad enti preposti come l’agenzia Romexpress per il disbrigo di pratiche burocratiche online.

E se risulta l’iscrizione a protesto?

Se con la visura protesti, si scopre di essere stati iscritti, nessun problema, si può sempre porre rimedio, se lo si vuole, ma entro l’anno. Per quello che riguarda le cambiali, se il debitore ha provveduto entro l’anno a cancellare il suo debito allora può chiedere la cancellazione del protesto con richiesta formale.

Mentre per la cancellazione del protesto della cambiale i tempi sono immediati, per gli assegni la riabilitazione si ha entro 1 anno dal giorno della levata del protesto, sempre con richiesta scritta di riabilitazione.

In ogni caso, è bene ricordare che il mancato pagamento di un pagherò prevede l’applicazione di sanzioni amministrativa, con interessi ed eventuali spese di protesto nel caso i cui non vi sia stato ravvedimento entro 60 giorni dalla richiesta di incasso.

Quelli pecuniari non sono gli unici risvolti, ci sono anche alcuni effetti civili, come l’impossibilità o comunque la difficoltà nell’intrattenere rapporti con le banche.

A cosa serve la visura protesti

Ma a cosa serve la visura protesti? Un documento che contiene delle informazioni base per la valutazione dell’affidabilità del soggetto di cui si richiede la verifica. Utile a determinare la solvibilità o il rischio di insolvenza del soggetto, spesso viene richiesta dalle aziende quando hanno un nuovo cliente, partner o fornitore.

A volte viene fatta la richiesta per motivi personali (in caso di dubbi su eredità o lasciti) o per valutare un conduttore in una locazione di tipo commerciale.

I dati presenti all’interno della verifica protestuale sono utili per identificare gli insoluti, indicando la tipologia di titolo, il suo importo, la data di leva a protesto, di iscrizione a registro e qual è la Camera di Commercio compente e perchè non vi è stato il pagamento.