L’installazione di un impianto fotovoltaico rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile.

Sebbene i dati circa l’adozione di energie rinnovabili in Italia facciano registrare un trend positivo, resta il fatto che il costo iniziale di tale investimento può spaventare molti consumatori.

 In Italia, per fortuna, sono disponibili incentivi e agevolazioni fiscali che rendono l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici più accessibili e convenienti.

Per comprendere meglio come sfruttare al massimo queste opportunità, nei paragrafi che seguono ti forniremo un’ampia panoramica di tutti gli incentivi e i finanziamenti per il fotovoltaico disponibili nel 2023.

Dopo aver esplorato questi programmi, scoprirai che dotare la tua casa o la tua azienda di un impianto fotovoltaico potrebbe essere molto più economico di quanto pensi.

A proposito di risparmio, potrebbe interessarti anche la lettura di questo articolo, in cui si parla approfonditamente di come ottimizzare spese e consumi a casa.

Conto Termico 2.0: Finanziamenti agevolati per l’efficienza energetica

Il Conto Termico 2.0, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, è un programma che mira a favorire la transizione energetica verso una maggiore sostenibilità ambientale. Questo programma offre contributi economici e finanziamenti agevolati per l’installazione di impianti termici alimentati da fonti rinnovabili, tra cui il fotovoltaico.

Per ottenere questi incentivi, è necessario presentare una domanda all’apposito sportello del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), specificando il tipo di impianto che si intende installare e fornendo tutta la documentazione richiesta.

Il contributo offerto dal Conto Termico 2.0 varia in base al tipo di impianto e alla sua potenza. In generale, può coprire fino al 65% del costo totale dell’investimento.

Per gli immobili ad uso residenziale, il contributo massimo previsto è di 4.000 euro.

Tuttavia, è importante notare che l’agevolazione del Conto Termico 2.0 è soggetta a un budget annuale limitato, quindi il consiglio che ti diamo è quello di presentare la domanda il prima possibile per garantirti l’accesso all’incentivo.

Superbonus 110%: Detrazioni fiscali per la ristrutturazione energetica

Il Superbonus 110% è un’importante iniziativa di incentivi fiscali introdotta dal governo italiano con il decreto Rilancio 2020. Questo programma mira a promuovere la ristrutturazione energetica degli edifici e la produzione di energia da fonti rinnovabili, inclusi gli impianti fotovoltaici.

Il Superbonus 110% è stato confermato fino al 2022 e offre una detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, tra cui l’installazione di impianti fotovoltaici. Questa agevolazione è accessibile sia a persone fisiche che a imprese. È possibile usufruire della detrazione in un’unica soluzione o in 5 quote annuali, a seconda delle esigenze e delle modalità di pagamento delle spese sostenute.

 Una delle trasformazioni più significative, previste per il 2024, riguarda la riduzione dell’agevolazione al 70%, riduzione che pone il Superbonus in una posizione svantaggiata rispetto all’Ecobonus condominio, che manterrà un incentivo del 75%, anche se su un periodo più lungo.

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Alcuni approfondimenti sul Superbonus

Un punto da tenere in considerazione è la riclassificazione catastale degli immobili che hanno ottenuto il massimo vantaggio dall’agevolazione: un’ azione avrà un impatto diretto sulla rendita catastale e, di conseguenza, sulle imposte collegate.

Anche se la prima casa è esente dall’IMU, eccetto per le residenze di lusso, l’aumento della rendita catastale può influire sul calcolo dell’ISEE, con possibili conseguenze sulle agevolazioni sociali e le imposte di registro in caso di rivendita.

Da considerare è anche l’impatto sulla vendita di immobili: se un immobile per cui è stato richiesto il Superbonus viene rivenduto entro dieci anni dalla fine dei lavori, si applicherà un’imposta sulla plusvalenza (capital gain).

Tuttavia, sono previste eccezioni importanti, come l’assenza dell’imposta se l’immobile è stato la residenza principale per la maggior parte del periodo o se è stato ottenuto per successione o donazione.

L’imposta sul capital gain immobiliare mira a scoraggiare le vendite speculative e prevede un’aliquota del 26%. I lavori di ristrutturazione, inclusi quelli legati al Superbonus, possono ridurre l’ammontare del capital gain imponibile.

Ad esempio, se una casa acquistata a 200.000 euro viene rivenduta a 300.000 euro dopo lavori per 50.000 euro, l’imposta sarà calcolata solo sulla differenza aumentata.

 Queste misure intendono promuovere progetti immobiliari a lungo termine piuttosto che operazioni di breve durata con scopi speculativi.

 Per accedere al Superbonus 110%, è necessario effettuare interventi di riqualificazione energetica, che possono includere, ad esempio, l’isolamento termico delle pareti e del tetto, la sostituzione degli infissi, e l’installazione di pannelli solari e di impianti fotovoltaici con una potenza massima di 20 kWp. Gli interventi devono essere effettuati su immobili situati in Italia da imprese registrate e devono rispettare le normative sull’efficienza energetica.

Se vuoi approfondire tutte le novità previste dalla legge di Bilancio 2024, ti consigliamo la lettura di questo articolo.

Bonus Ristrutturazione: Detrazioni fiscali del 50%

Il Bonus Ristrutturazione prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, compresa l’installazione di impianti fotovoltaici, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

 Nel 2024, il bonus ristrutturazione è ancora disponibile per coloro che desiderano effettuare lavori edilizi su edifici ad uso abitativo.

Questo incentivo consiste in una detrazione dell’IRPEF pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro di spesa. I lavori ammissibili includono interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria. Questa agevolazione è gestita dall’Agenzia delle Entrate ed è applicabile alle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024.

Il bonus ristrutturazione è stato soggetto a diverse modifiche nel corso del tempo. Inizialmente, era possibile beneficiare solo della detrazione fiscale, ma successivamente sono state introdotte opzioni aggiuntive, come la cessione del credito o lo sconto in fattura. Tuttavia, queste opzioni sono state temporaneamente bloccate da alcune normative successive.

Chi può richiedere il bonus ristrutturazione nel 2024?

Possono farlo tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. Questo include proprietari, inquilini, soci di cooperative e imprenditori individuali che non utilizzano gli immobili a fini strumentali. Inoltre, il familiare convivente, il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge e un convivente more uxorio possono richiedere il bonus se soddisfano le condizioni richieste.

La richiesta del bonus ristrutturazione può essere effettuata in tre modalità diverse:

  • Nella dichiarazione dei redditi, presentando il modello redditi persone fisiche.
  • Con uno sconto immediato in fattura, ma solo per i lavori eseguiti prima del 17 febbraio 2023.
  • Attraverso un credito d’imposta cedibile, da utilizzare secondo le regole e relativamente ai soggetti autorizzati, ma anche in questo caso solo per i lavori eseguiti prima del 17 febbraio 2023.

I lavori ammissibili includono interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale e sulle parti comuni degli edifici residenziali (condomini).

Sono inclusi anche i lavori necessari per la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati da eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Su questa pagina dell’Agenzia delle Entrate, trovi tutte le informazioni dettagliate sulle agevolazioni previste per le ristrutturazioni edilizie.

In attesa di vivere una vita senza pagare utenze, come suggerisce questo simpatico articolo, approfittare di queste agevolazioni potrebbe essere un buon passo verso un risparmio nel lungo periodo.