articolo barriere architettonich

Vivere la disabilità, una condizione che già di per sé implica diverse complessità e problematiche ma che in Italia è spesso e volentieri appesantita dalla presenza di enormi ostacoli e barriere, tanto fisici quanto sociali.
Con il termine barriera architettonica si fa riferimento ad un elemento fisico che va a costituire impedimento o limite agli spostamenti o alla fruizione di un servizio. Basta guardarsi intorno e rendersi conto di quanto siano presenti nelle nostre città andando ad impattare in modo negativo sulla vita soprattutto di persone con disabilità.
Che si parli di una scala o di una barriera, di un gradino piuttosto che di una rampa troppo ripida o della mancanza di un ascensore. Pensiamo anche ai mezzi di trasporto pubblico del nostro paese, ovvero a strumenti che dovrebbero essere fruibili anche per persone con disabilità ma che nel concreto finiscono per tagliare fuori tutti coloro i quali abbiano difficoltà di deambulazione.
Una contingenza negativa che si basa comunque su un enorme paradosso, come molte delle cose tipicamente italiane: nel nostro paese è prevista una legge piuttosto efficace per l’abbattimento delle barriere. Solo che poi non si riesce a farla rispettare.

La legge sulle barriere sociali ed architettoniche

La legge di riferimento è la n. 13 del 1989 e si basa sulla stessa Costituzione italiana parlando di eguali opportunità. Questa norma va ad indicare i termini entro i quali deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti con un riferimento particolare, come ovvio che sia, ai luoghi pubblici.
In sostanza deve essere promossa con ogni azione la possibilità per “persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di raggiungere capacità motoria o sensoriale di raggiungere l’edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruire di spazi ed attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia”.
Questo solo parlando degli edifici pubblici, perché poi le medesime problematiche si ritrovano anche in altri contesti, come si diceva prima: soprattutto per quanto riguarda i mezzi pubblici ad esempio ed il conseguente accesso. Per non parlare poi delle nostre strade e delle difficoltà che incontra ad esempio chi è costretto a muoversi in carrozzina: dislivelli tra il marciapiede e la strada, buche, veicoli parcheggiati dove non dovrebbero. È chiaro che anche i gesti più semplici di matrice quotidiana diventino una vera e propria montagna da scalare; il disabile ha ovviamente la possibilità di una tutela legale nel caso gli venga arrecato un danno fisico ( come una caduta in strada dovuta a buca o manto stradale rovinato) dal comune stesso che ne risponderà in sede appropriata.

Le barriere sociali

Si è fin qui parlato delle barriere architettoniche, quindi fisiche, che poi sono quelle più comunemente note quando si parla di disabilità. Ma non sono le sole a rendere complessa la vita per persone con problematiche di questo genere. Si pensi alle tante barriere sociali, quindi di inserimento nella società dei disabili. Qualche esempio?
Forse non tutti sanno che in Italia è presente una legge che andrebbe a tutelare l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro: la norma in questione è la numero 68 del 1999 ed è stata poi ampliata e rivista nel corso degli anni, non ultima la modifica del 1 gennaio 2018 in base alla quale scatta l’obbligo di assumere un lavoratore con disabilità per aziende che occupano da 15 a 35 dipendenti anche se non sono previste nuove assunzioni.
La norma del 1999 si limitava a prevedere l’obbligo di assumere lavoratori con disabilità; a partire dal 1 gennaio 2018 non è più necessario il requisito minimo dei 35 dipendenti. Ebbene a parte l’ultima modifica, ancora troppo recente per poter essere giudicata, negli anni passati nel nostro paese non sempre si è rispettata la legge che facilitava l’ingresso di persone disabili nel mondo del lavoro. Tra burocrazia e resistenze dei datori, spesso la norma è restata lettera morta.
Ecco allora che avere una disabilità implica un enorme carico di problematiche non soltanto di natura fisica, quindi di barriere, materiali; ma anche dal punto di vista sociale e di inserimento.