ripristino ferro arrigginito calcestruzzo

È abbastanza frequente che nei condomini più vecchi sia necessario intervenire per risanare i frontalini dei balconi che, negli anni, si sono deteriorati. In questo caso i problemi più frequenti consistono in lesioni del calcestruzzo stesso fino ad arrivare al suo distacco dai supporti e ad antiestetici ferri (necessari all’armatura) arrugginiti che fanno capolino dalle strutture.

Il decadimento del calcestruzzo

Le cause del decadimento del calcestruzzo sono da ricercare in eventi naturali ed atmosferici che non si possono direttamente controllare. L’inquinamento atmosferico, le piogge acide e perfino l’anidride carbonica presente nell’aria concorrono nell’azione di corrosione delle armature, responsabile della degradazione del calcestruzzo. La qualità scadente dei materiali unita alla mancanza di interventi di impermeabilizzazione adeguati e alla presenza di ristagni idrici non fanno altro che accrescere il fenomeno. Il decadimento resta comunque un evento inevitabile dovuto semplicemente all’usura quotidiana, al tempo e alle sollecitazioni di tutti i giorni.

L’errore più grave è quello di non preoccuparsi in anticipo della situazione lasciando la struttura all’incuria: rifiutarsi di svolgere lavori di manutenzione ordinaria porta a nient’altro che a dover occuparsi di lavori ben più onerosi ed importanti. Non serve nemmeno sottolineare che i costi di manutenzione sono decisamente più bassi e più semplici da affrontare. L’obiettivo del ripristino del calcestruzzo, infatti, è quello di ricostruire la sezione di una struttura in corrispondenza dei punti e delle aree degradate.

Prima fase del ripristino del calcestruzzo: un’adeguata preparazione

La preparazione del supporto è fondamentale per mantenere l’adesività dei recuperi volumetrici che si andranno a fare. Si deve cominciare utilizzando attrezzi manuali o un martello scalpellatore elettropneumatico leggero per liberarsi di tutte le parti che si stanno già staccando autonomamente. È fondamentale asportare tutto il materiale compromesso che copre le armature arrugginite facendo il possibile per non trasmettere vibrazioni al resto della struttura. Si possono comunque utilizzare anche mezzi manuali o meccanici più invasivi come sabbiatrici, idrosabbiatrici e idrodemolitori.

Seconda fase del ripristino del calcestruzzo: trattamento dei ferri

A questo punto i ferri vanno protetti con uno strato sottile di malta passivante che svolge un’azione anticorrosiva ma è anche fondamentale affinché i trattamenti successivi aderiscano a dovere. Le malte passivanti sono preparati studiati proprio per proteggere i metalli evitandone il degrado e ogni tipo di alterazioni, richiedono però un’applicazione uniforme e a pennello. Sono necessarie due mani immediatamente successive alla prima fase.

Terza fase del ripristino del calcestruzzo: ripristino del volume

La parte più importante dell’intervento di recupero del calcestruzzo degradato è quella che lo riporta alla forma e all’aspetto originale. La scelta dei prodotti da utilizzare dipende dal tipo di intervento: strutturale o corticale. In generale, qualsiasi prodotto venga scelto necessiterà di una cazzuola, una spatola e molta acqua per l’applicazione. Se non è richiesto uno spessore rilavante la stesura potrà avvenire in un unica mano altrimenti saranno necessari più strati.
La caratteristica comune a tutti questi materiali è la tissotropia, cioè la possibilità di effettuare ripristini anche in verticale e con uno spessore che sia rilevante, senza il rischio di colature. Si tratta anche di malte fluide e dalle doti espansive che si aggrappano facilmente ai ferri.

Quarta fase del ripristino del calcestruzzo: finitura

Per proteggere tutto il lavoro appena fatto, è necessario rasare lo strato di malta con prodotti pensati appositamente ai rivestimenti di calcestruzzo. L’applicazione di questi prodotti specifici deve avvenire con l’aiuto di frattacci in acciaio ma aderiscono con facilità al supporto e sono anche fonte di impermeabilità. Infine, è possibile aggiungere altri prodotti protettivi come, ad esempio, finiture colorate che, non solo formano un ulteriore strato di protezione ma riesco a migliorare l’aspetto di tutta la struttura.